UNA NUOVA ALLEANZA VERDE
Nell’ambito della resilience week, organizzata da Insurance Europe, il settore dei rischi si è confrontato con le istituzioni comunitarie e gli stakeholder sulle
08/07/2021
In occasione dell’uscita del suo annual report, Insurance Europe ha organizzato la Resilience Week, una serie di incontri in streaming in cui sono stati coinvolti alcuni tra i principali player del settore assicurativo, insieme a decisori politici, istituzioni, centri studi e stakeholder dei settori assicurativo, finanziario e produttivo. Del resto, resilienza è la parola che connota da sempre l’insurance, che si fonda proprio sul concetto di ripartire dopo aver subito un evento avverso.
In questi anni, i rischi e la loro gestione si stanno caratterizzando per la coda lunga e la persistenza: accanto al concetto di resistenza occorre aggiungere quello di flessibilità. La resilienza è un processo di crescita e sviluppo, in cui i rischi diventano opportunità e ricchezza. Tra questi, la minaccia climatica è forse la principale tra le sfide aperte.
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LA RESILIENZA CLIMATICA
Mentre il cambiamento climatico continua la sua parabola peggiorativa, gli eventi meteorologici estremi, come inondazioni, tempeste e siccità, stanno aumentando di frequenza e intensità. Tra gli incontri organizzati da Insurance Europe, quello che ha riguardato il clima è stato anticipato anche dai dati di uno studio dello Swiss Re Institute che ha recentemente stimato che, nell’attuale traiettoria, il Pil globale potrebbe essere inferiore dell’11-14% entro la metà del secolo rispetto a quello che sarebbe stato in un mondo senza cambiamenti climatici.
Un numero crescente di persone in tutto il mondo è esposto ai rischi che derivano dagli eventi estremi, senza essere adeguatamente protetti. Colmare le lacune di protezione, aumentando così la resilienza climatica di comunità, famiglie e individui, è un compito fondamentale e gli assicuratori sono nella posizione ideale per contribuire. Tuttavia, questo non può essere affrontato solo dagli assicuratori, ma richiede piuttosto il coinvolgimento del settore pubblico e potenzialmente anche di altre parti interessate.
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EUROPA AL CENTRO DELLA SOSTENIBILITÀ
Le catastrofi naturali, ricordano i dati di Swiss Re, hanno portato a oltre 175 miliardi di dollari di perdite a livello globale nel 2020, in aumento del 26% rispetto al 2019. Un’analisi del 2019 sui dati sulle inondazioni negli ultimi cinquant’anni ha rilevato che gran parte dell’Europa centrale e nord-occidentale ha registrato un aumento fino all’11% ogni decennio della portata annuale delle inondazioni dei fiumi.
“Il protection gap varia molto da Paese a Paese”, ha spiegato Christian Mumenthaler, group ceo di Swiss Re, citando in negativo l’esempio italiano, dove solo l’1,5% della popolazione è assicurata contro i terremoti, a fronte di un rischio molto alto. “L’opposto di quanto sta accadendo in Canada – ha aggiunto – dove sta aumentando il rischio inondazioni e stanno crescendo di conseguenza le polizze collegate”.
Eppure è proprio l’Europa a poter cogliere le maggiori opportunità dalle politiche sostenibili. “Ci aspettiamo investimenti massicci perché la transizione sarà immensa. Tutto cambierà nei prossimi anni. I ceo europei sanno cosa fare e devono farlo rapidamente”, ha chiosato Mumenthaler”.
COLLABORARE CONVERREBBE A TUTTI
Lato istituzioni, secondo Sven Giegold, membro del Parlamento Europeo nel gruppo dei Verdi Europei, ora più che mai può formarsi una “naturale alleanza tra settore finanziario e transizione ecologica”. Questa possibile collaborazione, ha continuato, deve riflettersi nelle politiche sulla sostenibilità, indipendentemente dai colori dei partiti di appartenenza.
L’impegno dei policymaker è associare “la realtà economica e quella ecologica”, rendendo gli investimenti sostenibili e profittevoli. “Abbiamo bisogno di voi”, ha detto rivolgendosi idealmente ai player europei del settore dei rischi, “quando altre lobby mettono un freno alle politiche sostenibili e verdi, perché siete voi che guadagnate dalle strategie a lungo termine, tipiche delle policy green. Gli Stati dovrebbero avere un approccio sistematico e collaborativo con le assicurazioni, perché così converrebbe a tutti”, ha concluso Giegold.
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