NUOVE PROFESSIONI: LE CONSULENTI PER L'ALLATTAMENTO MATERNO

Sono professionisti specializzati nella gestione clinica dell'allattamento al seno che ricoprono posizioni presso studi pediatrici, consultori e ambulatori ospedalieri. E che necessitano di coperture assicurative mirate

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Autore: Cinzia Altomare Numero Review: 1 Pagina: 16 - 17
Si parla molto di Rc professionale, oggi, nel nostro Paese. 
Il Decreto 138/2011 ha introdotto l’obbligo di munirsi di “adeguata” copertura assicurativa per tutte le attività facenti capo a un albo professionale, risolvendo in un sol colpo l’annosa questione del mercato assicurativo italiano circa la bassa penetrazione di questo tipo di prodotto e la lamentata condizione di antiselezione sofferta dal mercato stesso.
Se da una parte, però, il decreto non fornisce indicazioni circa la congruità di un massimale di copertura “adeguato” a fronteggiare il tipo di esposizione che ciascuna attività professionale comporta, dall’altra esiste una tale miriade di associazioni e attività, da gettare gli assicuratori in un autentico dedalo di testi e normative di polizza assai diversi gli uni dalle altre.
Come si sa, infatti, non esiste una sola polizza di Responsabilità civile professionale. 
Il tipo di rischio rappresentato dall’attività di un ingegnere, ad esempio, è assai diverso da quello di un avvocato e quello di un commercialista non ha nulla a che vedere con il rischio inerente l’attività svolta da un medico. O da quella di un consulente per l’allattamento materno.


PROFESSIONISTI SANITARI  SPECIALIZZATI

Ricordo di aver manifestato una certa incredulità, la prima volta che ho sentito parlare di polizze di Rc professionale di consulenti per l’allattamento materno. Alle volte capita che ti mettano alla prova con richieste su tipologie di rischio strane e improbabili, e così pensavo che il mio interlocutore scherzasse. 
Era serissimo, invece, perciò mi sono documentata.
Ho scoperto in tal modo che quella che mi era sempre parsa un’attività corollaria per infermiere ostetriche o pediatri del reparto neonatale, vanta un gran numero di associazioni di categoria in tutto il mondo e prevede corsi di specializzazione per il conseguimento del titolo di Ibclc (International Board Certified Lactation Consultants). 
Si tratta di professionisti sanitari specializzati nella gestione clinica dell’allattamento al seno, che hanno sostenuto e superato l’esame Iblce (International Board of Lactation Consultant Examiners) e che ricoprono posizioni diverse negli ambiti più disparati: dagli studi pediatrici privati, ai consultori Asl, agli ambulatori ospedalieri.
Il latte materno ha la capacità di modificare la propria composizione nel corso della poppata e con il trascorrere del tempo. Esso inoltre contiene gli anticorpi prodotti dalla madre, il che conferisce al bambino allattato numerosi vantaggi, tra i quali la protezione dalle infezioni e perfino una certa resistenza all’obesità in età adulta.
Anche la madre trae dall’allattamento notevoli benefici: sembra infatti che esso sia utile per la prevenzione di tumori al seno e alle ovaie. Per tutte queste ragioni l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita e, una volta introdotti i cibi solidi, come complemento, anche fino all’età di due anni.



L’ASSOCIAZIONE ITALIANA

In Italia, l’Aicpam costituisce la rete nazionale di coordinamento delle Ibclc, che si rapporta alle organizzazioni europee come Elacta (Alleanza Europea Consulenti Professionali in Allattamento Materno) e internazionali come l’Ilca, cui è affiliata.
L’Aicpam fa parte del Comitato Nazionale Multisettoriale per l’Allattamento Materno, insieme alle società scientifiche pediatriche, ostetriche e infermieristiche che operano presso il Ministero della Salute. 
L’associazione, che si è costituita nel 2003, ha iscritti reperibili in molte regioni e alla fine del 2011 contava 200 consulenti professionali diplomati. La sua missione è quella di “Diffondere la professione di consulente in allattamento materno, valorizzandone ruolo e competenze, fornendo ai suoi membri indirizzo, sostegno, risultati della ricerca nella lattazione e nella pratica dell’allattamento, nonché spunti per quella futura”.
Secondo i principi promossi dall’Aicpam, è importante fornire un aiuto pratico alla mamma e spiegarle, se necessario, come fare ad allattare e come riconoscere se la suzione del bambino è efficace. 
Sono vari, inoltre, i problemi che la madre che allatta può incontrare, dalle lesioni cutanee, alla mastite, ad alcuni tipi di infezione. E’ dunque necessario intervenire tempestivamente per valutare e correggere eventuali errori, oppure nel caso in cui si debba ricorrere ai farmaci per problemi specifici relativi sia alla mamma che al neonato (prematurità, malattia, etc.), ovvero quando può essere indicato l’uso del latte donato, per carenza o indisponibilità del latte materno.
A questo proposito, ad esempio, l’Associazione italiana Banca del Latte Materno, anch’essa collegata all’attività dell’Aicpam, mira a promuovere l’allattamento e a incentivare la donazione del latte umano, fornendo all’operatore sanitario indicazioni utili per le donne che vogliono donare il latte (come estrarlo e conservarlo, dove donarlo) e a quelle che, non potendo allattare, preferiscono ricorrere al latte donato, piuttosto che al latte in formula.
Per tutti questi soggetti è possibile identificare vari casi di responsabilità che si inquadrano nella più ampia fattispecie della Rc Medica e, laddove essi operino come professionisti autonomi, è oggi necessario prevedere una copertura ad hoc.
Poiché le associazioni di categoria si sono già mosse al riguardo, è possibile reperire in rete le informazioni sull’offerta di questi prodotti assicurativi nel nostro Paese, principalmente nei siti delle associazioni stesse (come www.aicpam.org) o di quelle ad esse correlate, come le Olpi (Ostetriche libere professioniste italiane).

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