LA NUOVA MOBILITÀ PARTE DAI GIOVANI

L’educazione alla sicurezza stradale e i nuovi modelli sostenibili di spostamento sono questioni prioritarie per le nostre città e le nuove generazioni, troppo spesso vittime di una circolazione poco sicura. Per invertire questo trend Unipolis e Cittadinanzattiva hanno presentato un progetto dedicato alle scuole superiori che mira a promuovere una diversa cultura della mobilità e a incrementare la partecipazione attiva dei giovani su questi temi

LA NUOVA MOBILITÀ PARTE DAI GIOVANI
In Italia, i ragazzi compresi tra i 14 e i 17 anni rappresentano il 62,4% dei decessi su strada tra gli under 18 e sono oltre 11 per milione di abitanti le vittime nella fascia 0-17 anni. Dati superiori alla media europea (51%), nel primo caso, e addirittura il doppio rispetto alla Norvegia, nel secondo caso. A evidenziarlo è la ricerca, Lo stato dell’educazione alla mobilità e alla sicurezza stradale in Europa, condotta nel 2018 dall’European transport safety council (Etsc) e presentata a Roma nel corso della settimana europea della Mobilità 2019, durante la quale ha preso il via Ora – Open road alliance, il progetto sulla mobilità sostenibile dedicato alle scuole italiane, promosso da Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva.

L’iniziativa è riservata ai giovani del terzo anno delle scuole superiori di 14 città metropolitane italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia). Il progetto consiste in un percorso formativo e in un contest di idee finalizzati all’elaborazione del nuovo Manifesto della mobilità sostenibile. L’obiettivo, come hanno spiegato i promotori del progetto, è promuovere una visione della mobilità che metta al centro “la consapevolezza della strada come bene comune” e come “paradigma di un modo nuovo di vivere nella comunità”, incrementando la partecipazione attiva dei cittadini, in particolare dei giovani, su ambiente, sicurezza, condivisione dei mezzi, orientamento alla multimodalità e all’interoperabilità.



IL PERICOLO È SULLA STRADA

Temi che richiedono soluzioni urgenti, come dimostrano i dati del rapporto Learn! (Leveraging education to advance road safety now!) sullo stato dell’educazione alla sicurezza stradale e alla mobilità in Europa, svolta dall’Etsc (confermata dai numeri di Aci, Istat e Isfort). Dall’indagine emerge che, nel 2018, sono aumentati i tassi di mortalità stradale per i più giovani (+25,4% per i giovani 15-19 anni), a fronte di una diminuzione generale dell’1,6%. Sono oltre 25mila le persone che continuano a morire ogni giorno sulle strade del nostro continente ma, mentre per la fascia dai 40 anni in su le cause principali di morte sono malattie respiratorie o cardiache, tra i 15 e i 29 anni i decessi sono dovuti soprattutto a incidenti stradali. 
L’indice di mortalità dei bambini e dei ragazzi varia molto da Paese a Paese: la media europea è di 16 morti ogni milione di abitanti da 0 a 17 anni (dati 2014-2016), ma il numero di vittime tra i ragazzi in Lettonia e in Romania è 5,5 volte superiore a quello della Norvegia; in Italia, nonostante il tasso di mobilità sostenibile sia cresciuto del 10% nel triennio 2015-2017 (pari al 37,9%), il 73,6% di incidenti si verifica sulle strade urbane, che si confermano il luogo di maggiore criticità. 


LE FASI DI ORA 

Diventa dunque prioritario adottare misure che migliorino la sicurezza stradale all’interno di una vera e propria educazione alla mobilità, così da rendere le città inclusive, sicure e sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’agenda Onu 2030. 
Su questa scia, il progetto (patrocinato dal ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e dall’Anci) accompagnerà i ragazzi dalla terza alla quinta classe con momenti informativi sul tema della mobilità, dibattiti, esperienze pratiche e confronti tra i partecipanti. 



Ogni classe produrrà un elaborato: verranno scelte nove classi finaliste e, sulla base dei lavori pervenuti, sarà redatto il Manifesto della mobilità sostenibileLa mobilità del futuro, che sarà analizzato dall’unità di ricerca in Psicologia del traffico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che misurerà l’impatto del progetto in termini di aumento della conoscenza e cambiamento dei comportamenti su tutti gli studenti partecipanti. Il manifesto sarà presentato alle amministrazioni delle città metropolitane, quasi come un mandato, attraverso incontri aperti alla cittadinanza in cui i ragazzi saranno i protagonisti in qualità di nuovi ambasciatori della mobilità.

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