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  ANTIFRODE: SERVE UNA NORMATIVA UNIFORME
Rc auto, dal cliente alla sostenibilità del sistema 2024

ANTIFRODE: SERVE UNA NORMATIVA UNIFORME

10/01/2025-Aumentano gli strumenti per identificare possibili truffe nelle richieste di risarcimenti per i sinistri auto, tuttavia diversi aspetti normativi non agevolano gli assicuratori nell’iter di accertamento per tutelarsi dalle frodi. Sonia De Canale, owner di Claim Expert, ha elencato le POSSIBILI conseguenze di alcune disposizioni di legge

In previsione dell’approvazione della nuova riforma sulla Rc auto, Sonia De Canale, owner di Claim Expert, ha concentrato il proprio intervento sui limiti che rallentano l’efficienza nell’attività antifrode, riflettendo sull’esperienza della propria società che opera nell’outsourcing dei processi relativi alle fasi di gestione dei sinistri. La manager ha evocato la necessità di un cambiamento che dia uniformità alla normativa per come questa oggi impatta su vari aspetti dell’attività antifrode. “Le disposizioni espresse a partire dal Codice delle assicurazioni private e fino al Regolamento 44 dell’Ivass sono passi importanti per il settore, considerando che in precedenza poteva essere di riferimento il solo articolo 642 del Codice di procedura penale, che circoscrive la frode assicurativa. Nonostante questo contributo però – sostiene De Canale – l’attuale apparato normativo può rappresentare per certi aspetti un limite per chi ogni giorno si adopera per un’attività efficace di contrasto delle frodi”.Un esempio arriva dalle disposizioni per la tutela del consumatore, che richiedono di velocizzare i processi per una liquidazione più rapida, aspetto che mal si concorda con l’eventualità di voler procedere con approfondimenti.UN PROBLEMA DI TEMPISTICHEUn altro aspetto riguarda i tempi troppo lunghi di prescrizione del diritto al risarcimento del danno (due anni, cinque in caso di lesioni personali), “che consentono al frodatore di eliminare gran parte delle evidenze che potrebbero consentire alla compagnia di individuare l’attività fraudolenta”.C’è poi la questione dei termini di legge per la presentazione al danneggiato di una congrua e motivata offerta per il risarcimento, come da comma 2bis dell’articolo 148 del Codice delle assicurazioni. “Per la nostra esperienza – spiega De Canale – spesso proprio dietro alla compilazione dei moduli Cai firmati dalle due parti si possono nascondere dei fondati indici di anomalia, in particolare in determinate aree del Paese”. In questi casi, i 30 giorni previsti per decidere se liquidare o respingere il sinistro si rivelano troppo pochi per effettuare la perizia, raccogliere le informazioni dalle banche dati, fare le valutazioni necessarie, cui si aggiunge l’incognita sulla possibilità di utilizzare le informazioni in sede di giudizio. In un certo senso “la legge dice che devo pagare perché non ho elementi necessari e utili per poter respingere il sinistro” osserva De Canale.A creare un ulteriore ostacolo è infine la legge Cartabia, che prevede la non punibilità del reato di lieve entità, con condizioni entro cui potrebbero rientrare casi di singoli truffatori non...

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